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Articoli pubblicati sul mensile d'informazione gratuita "Curiosando Magazine" Ed.04/2016 www.curiosando magazine.it 

 

 

  Questa pagina nasce dall’intento della dott.ssa Reale di creare uno spazio di dibattito, scambio di informazioni, opinioni e confronto su temi inerenti la psicologia tra colleghi professionisti aventi la sua stessa formazione curriculare, ma anche di diverso orientamento teorico che operano su tutto il territorio italiano. Lo scopo ultimo è quello di divulgare conoscenze corrette sui diversi ambiti della psicologia e discipline annesse dal punto di vista di prospettive differenti e di cui possano fruire facilmente tutti, dai non professionisti agli utenti.

 

 

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Novembre  2017

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Oggigiorno è più frequente sentir parlare o leggere notizie in merito alla “maternity blues” e alla depressione post-partum che indicano condizioni che possono insorgere nelle settimane immediatamente successive al parto e si manifestano con umore depresso, labilità emotiva, sentimenti di autosvalutazione e colpa ed altri sintomi che verranno approfonditi in quest’articolo.

Per comprenderle più a fondo è necessario premettere che il periodo della gestazione e del parto comporta mutamenti notevoli per la donna e la sua famiglia, cambiamenti che non sempre vengono vissuti positivamente e in modo naturale come forse ci si aspetta erroneamente da una donna anche al giorno d’oggi. Tale convinzione rappresenta solo un pregiudizio sociale in quanto restare incinta, portare avanti una gravidanza e partorire comporta una serie di modificazioni e alterazioni sia fisiologiche che psicologiche che genera un certo livello di stress e richiede una riorganizzazione del proprio stile di vita anche in assenza di complicanze e nelle più favorevoli delle condizioni (economiche, sociali, relazionali, ecc.). Molte madri, infatti, dopo il parto mostrano chiari segni di sofferenza e di difficoltà sul piano psichico.

Vediamo ora più nel dettaglio in che cosa consistono e si differenziano le due condizioni che possono presentarsi nelle donne che hanno appena partorito, la “maternity blues” detta anche “baby blues” e la depressione post-partum.

La prima condizione, la “maternity blues” (Di Bello, Merignolo, 2001), si riferisce ad uno stato caratterizzato da disagio psichico a carattere prevalentemente depressivo con instabilità emotiva, crisi di pianto, ansia e irritabilità, senso di stanchezza e faticabilità, alterazioni nel ritmo del sonno e dell’appetito, difficoltà a rapportarsi con il bambino e i familiari (come ad esempio cercare di evitare o avere paura di toccare o prendere in braccio il bambino, non voler uscire di casa, ecc.) accompagnati da tutta una serie di pensieri e sentimenti negativi. Essa colpisce dal 30 all’80% delle neomamme e solitamente si tratta di una forma di disagio lieve e transitoria che regredisce spontaneamente al massimo nell’arco di 2 settimane; può rappresentare un momento di vulnerabilità e stanchezza dovuto al parto che in ogni caso non va mai sottovalutato in quanto potrebbe sfociare in una condizione di malessere più grave e duratura, come per l’appunto, la depressione post-partum. Fortunatamente solo il 15-20% di queste neomamme sfociano nella depressione post-partum, un vero e proprio disturbo dell’umore che compare nelle prime settimane successive al parto e può perdurare anche per 8-9 mesi se non trattato in maniera specialistica e adeguata. Essa è caratterizzata dal seguente quadro sintomatologico:

  • Umore depresso e labilità emotiva (tristezza, tendenza al pianto immotivata, perdita di piacere nelle attività svolte prima, ecc.)

  • Perdita del senso di appetito (e/o del peso) e alterazioni del sonno (mangiare e/o dormire poco o troppo);

  • Stanchezza, mancanza di energia;

  • Tendenza ad isolarsi (non voler uscire di casa o non voler stare con il bambino);

  • Agitazione, ansia e manifestazione somatiche;

  • Autosvalutazione (sentirsi inadeguata e incapace come madre, sentirsi inutili, senza valore e in colpa, ecc.)

  • Senso di disperazione, pensieri di morte e idee suicidarie;

  • Perdita della libido;

  • Difficolta a concentrarsi e confusone mentale.

E’ necessario che si manifestino almeno 5 dei sintomi sopraelencati per parlare di depressione post-partum; va distinta da altre condizioni psicopatologiche come il disturbo d’ansia, frequente nelle neomamme, disturbi che vanno comunque riconosciuti e curati.

Pensieri ed espressioni tipiche di queste madri possono essere così descritte: “Non ho voglia di vedere nessuno”, “Vorrei piangere sempre”, “ora mi sento bene e il momento dopo mi sento così giù”, “faccio fatica a fare tutto”, “non mi sento capace a fare le cose”, “perché mi sento male quando invece dovrei essere felice per il mio bambino?”, “mi sento ansiosa e nervosa”, ecc.
Dunque è importante che anche chi sta accanto ad una madre in difficoltà riesca a riconoscerne il disagio, a non sminuirlo e sottovalutarlo e a richiedere tempestivamente supporto specialistico, sfatando il mito che la gravidanza e il parto debbano essere vissuti per forza di cose come fasi di vita gioiose, facili e naturali reprimendo sentimenti e pensieri solo perché non rispecchiano lo standard di un “buona madre”.

Nel prossimo articolo vedremo quali possono essere le possibili cause di questi disturbi e in che modo è possibile intervenire su di essi.

                                 

 

Dott.ssa M. Luisa Reale

Psicologa - Psicoterapeuta

"Maternity blues" e depressione post-partum: condizioni da riconoscere e non sottovalutare

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Figura 1: “La sala del parto” Alma Tadema, 1868

Prossimo articolo in fase di elaborazione...

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© 2016  

Dott.ssa Maria Luisa Reale

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