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         LA PSICOTERAPIA COGNITIVO - COMPORTAMENTALE

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                          LA PSICOTERAPIA CAUSALE

LA PSICOTERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE

 

Origine e definizione

 

  La Psicoterapia cognitivo-comportamentale (TCC) è attualmente ritenuta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità ) il trattamento più efficace nella cura di molti disturbi psichiatrici, quali disturbi d’ansia (attacchi di panico, fobie, disturbi ossessivi, etc.), stress, forme di stress post-traumatico, disturbi depressivi, disturbi del sonno, disturbi sessuali, disturbi di personalità, dipendenza da sostanze, problemi scolastici o lavorativi, problemi di coppia. Risulta adatta a fronteggiare difficoltà relative sia all’età adulta che alle varie fasce dell’età evolutiva, al singolo, alle coppie, alle famiglie e ai gruppi.

A seconda della gravità e del tipo di disturbo il trattamento psicoterapeutico si svolge in combinazione alla somministrazione appropriata di psicofarmaci da parte di uno specialista.

La Psicoterapia cognitivo-comportamentale gode di un’efficacia dimostrata da numerose verifiche sperimentali (B. Barcaccia, F. Mancini, 2006;A. E. Kazdin, J. R. Weisz 2003; W. J. Lyddon, J. V. Jr. Jones 2002; A. Cochrane 1999, etc.) oltre che dall’esperienza clinica e, così come indicato nelle linee guida dell’APA (Associazione Psichiatrica Americana), risulta il trattamento d’elezione da consigliare per molti disturbi psichiatrici.

La nascita della Psicoterapia cognitivo- comportamentale (TCC) è universalmente riconosciuta come opera dello psichiatra e psicoterapeuta statunitense A.T. Beck alla fine degli Anni ’50 e, da allora, si è sempre più diffusa sino a divenire attualmente la psicoterapia più utilizzata. 

 

Che cos’è e in che cosa consiste

 

Si tratta di un approccio psicologico a carattere educativo, ovvero, una terapia che prevede la trasmissione di conoscenze e l’applicazione di strumenti e tecniche “ad hoc”, individuati come i più idonei ai diversi casi; in altri termini, la terapia si esplica in un intervento mirato e personalizzato in base al paziente e al tipo di problematiche riportate da quest’ultimo. 

La durata della terapia può dipendere da diversi fattori, ad esempio la motivazione del paziente e il tipo e la gravità del problema che egli presenta, variando da qualche mese ad un anno o più .

Nello specifico la psicoterapia cognitivo - comportamentale consiste in un percorso durante il quale paziente e psicoterapeuta “lavorano” insieme in maniera attiva e collaborativa allo scopo di individuare gli obiettivi a breve e a lungo termine da raggiungere; si attua gradualmente una comprensione condivisa delle problematiche portate dal paziente, il quale riceve delle istruzioni precise per l’applicazione delle tecniche più idonee atte alla riduzione e/o risoluzione dei sintomi.

La terapia cognitivo - comportamentale è orientata al “qui ed ora”, ovvero ai problemi attuali, anche se prende in considerazione gli elementi del passato nella misura in cui possano concorrere al manifestarsi dei sintomi e dei disturbi in atto. Il fulcro della psicoterapia cognitivo - comportamentale consiste nell’analisi delle relazioni esistenti tra emozioni/reazioni fisiologiche, pensieri e comportamenti. Si fa comprendere alla persona che non è ciò che accade in sé (positivo o negativo) ad avere degli effetti su di noi, ma è ciò che pensiamo riguardo all’evento o situazione che ci fa sentire e reagire in un determinato modo; in altri termini è la valutazione cognitiva delle situazioni vissute come problematiche che influisce notevolmente sui nostri stati d’animo e sui comportamenti che, di conseguenza, mettiamo in atto.

Dunque la terapia cognitivo - comportamentale aiuta il paziente in primis a prendere consapevolezza delle proprie tipiche dinamiche emotive e comportamentali e, successivamente, a modificare quegli schemi di pensiero e di ragionamento che risultano disfunzionali, sostituendoli gradualmente con altri più funzionali al benessere psicologico.

 

La felicità della tua vita dipende dalla qualità dei tuoi pensieri” (Marco Aurelio)

 

LA PSICOTERAPIA COGNITIVO - CAUSALE 

 

Nel suo ambito di intervento clinico, in modo parallelo ed integrato alla Psicoterapia cognitivo - comportamentale, la dott.ssa Reale utilizza anche la Psicoterapia cognitivo-causale, un tipo di psicoterapia che può essere definita una “nuova psicoterapia cognitiva” (Tamburello A. 2007) o ancora un’estensione della psicoterapia cognitiva stessa, in quanto adotta una visione ed un approccio più ampio ai disturbi psicologici e psichiatrici; difatti si concentra, oltre che sulla sintomatologia, sulla ricerca delle cause più prossime sino ad arrivare a quelle più profonde dei difficoltà portate dal paziente, attraverso un metodo di investigazione logico - razionale che considera in modo particolare le caratteristiche specifiche, uniche e peculiari di ogni persona, ovvero da importanza all’unicità dell’individuo. In breve risponde alla domanda: “Perché quegli eventi in quelle circostanze producono in quella determinata persona quell’emozione, quel pensiero o quell’azione?”, che vuol dire rintracciare accuratamente i fini specifici delle azioni, introducendo il paziente ad un modo di pensare ai problemi psichici in termini causali.

In altre parole, questo tipo di metodologia, analizzando in varie fasi l’intera catena causale del comportamento umano, permette al paziente di divenire consapevole dei nessi causali esistenti tra gli elementi significativi della sua vita, e lo aiuta a comprendere il suo funzionamento cognitivo e comportamentale e, come scopo finale, a rettificare, quelle aree che risultano inadeguate e disfunzionali.  

La terapia cognitivo - causale sposa una concezione dell’uomo come “pienamente artefice della propria esistenza” (Sirigatti S. 2007) le cui azioni sono determinate dalla sua volontà, un uomo positivo che, seppur tramite l’esperienza di un percorso psicologico faticoso, è in grado di esprimere a pieno le sue potenzialità dopo aver preso coscienza delle sue capacità, dei suoi pensieri, delle sue emozioni e delle motivazioni ultime delle sue azioni.

E’ importante e doveroso evidenziare come la psicoterapia non va considerata soltanto in un’ottica di cura di disturbi psichiatrici conclamati e/o invalidanti o problemi psicologici più lievi, ma anche in un’ottica di prevenzione e promozione della salute, per migliorare la qualità di vita anche in assenza di patologie psicologiche. Un esempio è ben rappresentato dalle tecniche di rilassamento, con le quali è possibile migliorare la propria qualità di vita. Ad esse è dedicato uno specifico spazio nella pagina sottostante.

 

“L’uomo sa molto più di ciò che comprende” (Alfred Adler).

 

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